giovedì 7 agosto 2008
Repubblica: confusione sul precariato
Forse questo non è un caso di malastampa, forse in questo caso non c'è malafede.
Certo che il titolo è piuttosto incomprensibile, fa quasi pensare all'opposto dei fatti, e l'articolo è a sua volta poco chiaro, così pieno di estratti della sentenza da essere comprensibile solo da esperti di diritto del lavoro.
Ma per una volta assumiamo che repubblica.it non abbia secondi fini.
Eppure la notizia sarebbe semplice: il tribunale amministrativo ha sentenziato, con due gradi di giudizio, che lavoratori che devono trovarsi all'ora decisa dal padrone a eseguire mansioni decise dal padrone (guidare il camion del padrone, per essere precisi) non sono liberi professionisti (non sono quel che si intende normalmente per professionisti e sicuramente non sono liberi) e devono essere assunti come lavoratori dipendenti. Siamo contenti per loro e per tutti gli imprenditori forzati creati dalle leggi sul lavoro precario.
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3 commenti:
l'articolo è volutamente fumoso. Ne sono convinto
Anch'io lo penso. Il russo ne ha trovato un altro così, su lavoratori immigrati di Pomezia.
Mah, mi lascia quantomeno perplesso...
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