giovedì 18 ottobre 2012

Repubblica: finisce l'entusiasmo per Monti






Elezioni in avvicinamento o strategie sotterranee, il risultato è che l'entusiasmo acritico che su Repubblica accompagnava ogni mossa del governo Monti sta lasciando spazio a critiche, per ora con la massima discrezione.
Esemplare è questo articolo in cui le nuove regole sulle detrazioni irpef (note ormai da vari giorni) sono presentate con un sapiente uso delle parole per enfatizzare l'effetto drammatico: "può dire addio", "colpito", "suicidio". Anche la foto di Monti è esemplare, le consuete pose professorali sono sostituite stavolta da un'espressione sofferente o forse addormentata.

venerdì 5 ottobre 2012

Repubblica e altri: ancora Yoani Sanchez

Una notizia sensazionale sconvolge i quotidiani on line italiani il 5 ottobre 2012.
L'arresto di Yoani Sanchez, che da circa 5 anni offre l'opportunità di scrivere articoli à la Sallusti contro il governo cubano.
Su repubblica.it è la prima notizia, subito dopo la testata e la pubblicità (a proposito, il nesso tra questo articolo e quella pubblicità è puramente casuale).
Sul corriere.it alle 15.40 era salita al secondo posto, mentre sulla stampa.it era al primo posto ma bisogna tener presente che la stampa ripubblica tradotto il blog di Yoani Sanchez.
Se qualcuno fosse curioso di leggere gli articoli, qui c'è quello di repubblica, ma per sapere notizie attendibili su chi è davvero Yoani Sanchez, sul caso Carromero e i vari dissidenti cubani, meglio cercare altrove.

AGGIORNAMENTO:
il giorno dopo Yoani Sanchez è stata ovviamente rilasciata.
Qui c'è una interessante intervista di quelle che non potrete trovare nei giornali menzionati più sopra.
Così come non si troverà mai menzione sui cinque prigionieri cubani detenuti da 15 anni negli Stati Uniti.

lunedì 1 ottobre 2012

Corriere: basta scioperi dei trasporti

Al corriere non piacciono gli scioperi dei trasporti.
Per farcelo sapere pubblica un apocalittico editoriale  in cui in sintesi, si riconosce che il contratto è scaduto nel 2007, ma  lo sciopero non porterà a nulla perché gli enti locali non hanno soldi e questa protesta crea disagi soprattutto ai lavoratori precari che hanno orari imprevedibili e fuori dalle fasce di garanzia.
E in più i sindacati sbagliano tutto e poi contano poco e piuttosto che gli scioperi oggi è più efficace salire su una torre, ma domani, quando sarà una pratica diffusa, non servirà più.
La salvezza sta nei "sindacalisti più lungimiranti".
Speriamo che il loro sguardo lontano non veda lo stesso panorama mefitico sognato dal corriere.