sabato 28 giugno 2008

Corriere: titoli per un paese forcaiolo


E' il paese che è scivolato nel peggiore giustizialismo e i giornali lo assecondano oppure sono i giornali che hanno reso giustizialista il paese ?
A giudicare dall'articolo del uscito il 19 giugno sul corriere.it, si darebbe credito alla seconda ipotesi.
Infatti la notizia raccontata dal quotidiano on line è che il pubblico ministero, dopo aver chiesto una congrua condanna, abbia parole di compassione per l'imputato. Il resto dell'articolo è il racconto dettagliato del crimine, casomai qualche lettore provasse ad avere compassione sul serio.

venerdì 27 giugno 2008

Repubblica: la soluzione per l'effetto serra


Come si sa, a causa delle attività industriali di De Benedetti, Repubblica ha un rapporto piuttosto critico con la salvaguardia dell'ambiente.
In generale, per il giornale di largo fochetti, gli ecologisti sono dannosi e i problemi del pianeta sono da minimizzare oppure saranno risolti dai progressi tecnologici.
Il titolo sull'effetto serra fa parte dell'ultima categoria e lascia credere che gli "inventori" abbiano trovato una soluzione. Invece, leggendo l'articolo, si capisce che il problema è gravissimo e la soluzione non c'è. D'altra parte, il titolo sulle balene, secondo cui la salvaguardia delle balene è incompatibile con la lotta alla fame nel mondo, si commenta da solo.

mercoledì 25 giugno 2008

Repubblica: un titolo inspiegabile


Il titolista di repubblica.it doveva essere un tifoso della Lazio o del Napoli o avrà pensato che in piena febbre per gli Europei gli italiani pensassero solo al calcio.
Quasi tutti i lettori però, anche quelli che conoscono Bruno Giordano, si saranno chiesti cosa c'entrasse con la scomparsa di Emanuela Orlandi.

Ma, a parte tutto, perché il vaticano non permette che si apra quella tomba ?

domenica 22 giugno 2008

Il tempo: la dura vita del giornale embedded (e povero Montale)



Il guaio peggiore per un giornale embedded è che la parte politica da sostenere vada al governo. In caso di infortuni infatti si è costretti a fare come il tempo, che riferendo sul caso dell'errore sul tema di maturità deve affermare, senza fornire motivazioni, che la colpa è del governo Prodi e l'attuale ministro è incolpevole.

Comunque sembra che Montale sia una bestia nera non solo per i responsabili del ministero dell'istruzione (nel frattempo rimossi, con una somma di dirigismo e spoil system). Anche il wanna be esperto di letteratura del corriere della sera sbaglia il destinatario della dedica di Montale, sostenendo che sia Angelo Barile. Il corriere.it ha nel frattempo opportunamente corretto l'articolo, e l'unica traccia dell'errore che ho potuto trovare è un link di google news.


Repubblica: foto piccanti vecchie di sei mesi



Su ogni sito di news ci devono essere sempre un paio di link pruriginosi, con un titolo da scoop, meglio se ritraggono persone famose.
Ma non sempre c'è nuovo materiale a disposizione. Allora repubblica.it il 20 giugno ritira fuori foto risalenti a dicembre 2007 della nuotatrice francese Manadou.



La data del 17 dicembre 2007 è nettamente visibile sul sito originario. Il titolo di repubblica "su internet spuntano le foto hot" è particolarmente ingannatorio, visto che su Sansure attualmente le foto sono state rimosse.

venerdì 20 giugno 2008

Repubblica: la solita blogger cubana anti - Fidel


Anche Repubblica.it ha scoperto la blogger cubana che, senza alcuna censura, critica il governo cubano vivendo all'Avana e quindi piace molto agli anticastristi di tutto il mondo.
La Stampa ne aveva parlato ad esempio a marzo.
Tale ritardo viene compensato da foto, articolo entusiasta del giornalista italiano, selezione dei suoi scritti tradotti e link diretto al blog. Troppa grazia decisamente.
Sul suo blog, per chi legge lo spagnolo, segnalo il post sull'abuso del pronome "noi" a Cuba. Curiosamente, in Italia molti pensano che si abusi del pronome "io".

giovedì 19 giugno 2008

Repubblica: un po' troppo alternativi


Il 18 giugno repubblica.it riunisce degli articoli di colore realizzati dalla sua redazione di Parma.
Il filo conduttore dovrebbe essere la scelta di un modo di vita alternativo alla società dei consumi attuale. Il punto è che inesattezze un po' sospette (si definiscono amish persone che non sono amish) e scelte troppo estreme come rinunciare alla corrente elettrica o lavarsi nel fiume d'inverno, fanno pensare al lettore medio che o si vive ben inseriti nella società dei consumi o si vive malissimo.
Ed è meglio non far conoscere idee, tanto per fare un esempio, come il cohousing, che migliora la vita ma potrebbe inficiare gli affari immobiliari.

Update 5/7/2008
Meglio tardi che mai, oggi repubblica.it ha scoperto il cohousing.

mercoledì 18 giugno 2008

Corriere: Veltroni, sii responsabile


Quando, a seguito della ennesima legge ad personam di Berlusconi, persino Veltroni sembra capire che la strategia dialogante del Pd è suicida, il Corriere lo riporta subito all'ordine.
In un commento di Piero Ostellino, si ricorda a Veltroni come si fa un'opposizione "moderna", "normale" e "responsabile", per non compromettere i mirabolanti risultati ottenuti dalla campagna elettorale in poi.

mercoledì 11 giugno 2008

Corriere: una lieve manganellata


Il corriere.it informa a modo suo della manifestazione contro la speculazione edilizia alla fiera. Il titolo parla di battaglia del mattone lasciando pensare a lanci di mattoni da parte di manifestanti.
Nell' articolo si elencano minuziosamente i misfatti dei giovani manifestanti: due fumogeni, uno striscione, qualche spray e un un finto muro dorato da consegnare al sindaco, un po' in stile striscia la notizia.
La reazione violenta della polizia a una tale minaccia (guardare la fotogallery, che potrebbero anche togliere visto che smentisce abbastanza l'articolo, le foto dall'alto aiutano a capire il numero dei manifestanti) è invece poeticamente descritta così: "gli agenti hanno estratto i manganelli e trascinato alcuni dei manifestanti".

lunedì 9 giugno 2008

Repubblica: se il razzista è di sinistra


Sono passati giorni sia dalla brutta storia del raid al pigneto, sia dallo scoop (e questa volta si può dire che lo è) di Repubblica che intervista il reo confesso.
Passi la credibilità del racconto, su cui l'intervistatore non sembra porsi alcun dubbio, passi il colore stile "ragazzi di vita" a cui la pubblicistica si rifà inevitabilmente quando deve descrivere le periferie romane da cinquant'anni a questa parte (e la citazione di Pasolini arriva puntuale).
Quello che non dovrebbe passare è l'insinuante ricerca di una motivazione per farsi giustizia da sé (se me la prendo con uno solo per un motivo fondato non è razzismo) e il tentativo di far passare l'aggressore come di sinistra, in modo da suggerire che la xenofobia non ha colore politico. E così ecco l'enfasi sul tatuaggio di Che Guevara e la parola Ernesto che ricorre 9 volte nell'articolo.