venerdì 30 novembre 2012

Repubblica: a testa bassa contro manifesto e grillo






Per caso su repubblica.it capitano vicini due aggiornamenti contro due consueti bersagli: il manifesto e Beppe Grillo.
Sul manifesto non  troverete articoli su corriere o stampa: segno che questi ultimi non sperano di intercettare lettori in fuga dal quotidiano comunista.
Del resto, come scrive Matteo Bartocci:" I comunisti che litigano e si scindono in frammenti impalpabili è una soap che appassiona politica e stampa da decenni. Se lottiamo per salvare un giornale fallito, allora va bene una breve di rito in cronaca. Se ci pigliamo a pesci in faccia allora vai con le tifoserie a tutta pagina e miopi su categorie tutte inadeguate a racchiudere la vera dimensione del manifesto: vecchi/giovani, carta/Web, comunisti/non comunisti, notizie/analisi, formare/informare, politica/giornalismo".

Su Grillo, c'è da dare voce all'ennesima dissidente. Voce che non avrebbe mai avuto se fosse rimasta allineata con Grillo,


martedì 27 novembre 2012

Repubblica: vogliamo tutti i lettori del Manifesto









A Repubblica piacerebbe prendersi tutti i lettori del manifesto, ormai pochi ma tremendamente affezionati, quindi è lieta di riferire i problemi di redazione che hanno a quel giornale.
L'addio della Rossanda è ovviamente una notizia importante.
Se però si va nell'articolo , alla Rossanda vengono dedicate poche righe, mentre viene citata a iosa, tra occhiello e testo, la frase del "manipolo che si è impadronito del giornale", più forte da leggere per il lettore medio di Repubblica, ma detta dal molto meno noto collaboratore Joseph Halevi.



lunedì 19 novembre 2012

Corriere: contro i manifestanti (e contro i padri benpensanti)






Davvero brutto l'articolo, del resto recuperato da "il Giornale", del padre del ragazzo arrestato durante le manifestazioni che sperava che suo figlio non venisse scarcerato.
Il padre è naturalmente diventato un personaggio da talk show.
Il figlio ovviamente, ma in parte anche il padre, sono poi vittime degli perfidi sberleffi del giornalista che gioca a fare il colto, rispolverando anche, indovinate un po', la famigerata e citata sempre a sproposito, poesia di Pasolini su Valle Giulia.