domenica 16 marzo 2008
La Stampa: vaniloquio su aborto e 194
Il 15 marzo la stampa pubblica una "inchiesta" sul caso del ginecologo suicida di Genova, in cui riesce a non dire quasi nulla di interessante. Il primo articolo è di una giornalista che si dichiara incinta e va nei centri per la vita cattolici. Quello che ha scoperto sono delle grandi pressioni per non abortire e una promessa molto vaga di un minimo aiuto economico per qualche mese. Corrado Guzzanti nei panni del monsignore di qualche settimana fa ci aveva detto molto di più.
Il secondo articolo dovrebbe descrivere le clienti del ginecologo. Ma è un campionario di frasi pettegole e moralistiche, come "c’è un po’ di Genova contro, in questo ritratto dal sapore antico, persino scontato, così conservatore, così bigotto" oppure "i trumeau barocchi di Villa Serena, ad Albaro, il mobile Luigi XVI" e naturalmente "Genova è come questa storia, un po’ bigotta e un po’ puttana". E manca l'unica domanda che era il caso di porre, come sempre in tutte queste storie di aborto: ma la contraccezione sapevano cos'è ?
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