lunedì 24 ottobre 2016

Repubblica: uno spot per Renzi e referendum per interposto Fuksas

Lo stile "al vocativo" di Francesco Merlo è inconfondibile. Quello di Fuksas altrettanto. Per questo, l'intervista per l'inaugurazione della nuvola, una delle opere incompiute più datate e famose di Roma, almeno fino a sabato, non direbbe nulla che non sappiamo già. Eccetto un elogio, reiterato, all'uomo politico che avrebbe permesso il completamento dell'opera e alla dichiarazione di voto di Fuksas al referendum del 4 dicembre.

Repubblica: un clickbaiting esemplare






Se doveste spiegare cos'è il clickbaiting con un esempio, questo sarebbe perfetto.
Il titolo fa pensare che la vittoria calcistica dipenda dalla lettura del pizzino. Naturalmente non è così, anche se il video è comunque divertente (ci immaginiamo un collaboratore sottopagato che scandaglia la rete alla ricerca di video simili): dopo l'inevitabile pubblicità da 15 secondi, potrete vedere la destrezza del giocatore in maglia scura che, per scherzo, strappa il pizzino per un secondo all'avversario. Peccato che per Repubblica.it i lettori non meritino un titolo veritiero.

venerdì 21 ottobre 2016

Repubblica: sull'America Latina a destra come sempre

Che Repubblica abbia una sorprendente impostazione di destra quando racconta (poco) dell'America Latina, con il suo famigerato "esperto" Omero Ciai, è cosa risaputa.
Solo una segnalazione qundi per questo articolo. Che in Venezuela sia in corso una dura battaglia tra il governo e gran parte della sua popolazione da una parte, e una oligarchia di benestanti dall'altra, è noto. Che repubblica abbia deciso inopinatamente di stare dalla parte di quest'ultima è altrettanto noto. Che si usi la definizione "golpe istituzionale", nata per descrivere le destituzioni di presidenti di sinistra regolarmente eletti in Honduras, Paraguay e Brasile, per attaccare un presidente in carica regolarmente eletto, è cattivo giornalismo che ci aspetteremmo forse da Libero e Giornale.

martedì 18 ottobre 2016

Repubblica: Federica Angeli e le sue ardite inchieste


In Italia esiste una categoria di giornalisti più nota per essere sotto scorta causa minacce delle organizzazioni mafiose che per le loro inchieste. Il più famoso è certamente Roberto Saviano, ma a nel suo piccolo a Roma, o meglio a Ostia, c'è anche Federica Angeli.
Dopo le inchieste su mafia capitale ad Ostia, che le hanno causato le minacce e la scorta, la Angeli si è fatta notare per le sue opinioni, molto diffuse sui social, contro la giusta  cinque stelle di Roma.
Con una certa curiosità siamo andati a leggere l'inchiesta sulle frutterie "egiziane", fenomeno ben visibile a chi abita in città.
Il risultato, nonostante il richiamo a camorra e immigrati,  è piuttosto deludente. Le informazioni si basano soltanto sulle dichiarazioni di un affabile venditore. Per il resto nulla: che le associazioni mafiose siano la prima industria del paese è un dato purtroppo assodato e più volte si è verificato che i capitali messi da parte con operazioni criminali siano stati investiti in attività commerciali come alberghi e ristoranti, altro che frutterie. Il fatto che la frutta sia venduta a metà prezzo è evidentemente un dato che ha molta rilevanza per studenti, pensionati o disoccupati, e chi ha dato un'occhiata ha potuto vedere che la frutta non si presenta male, anche se il problema per l'autrice è che sia  esposta "per l’intera giornata ai fumi di scarico delle macchine che ingorgano via Gallia o viale delle Milizie".
Insomma dall'articolo sembra che la camorra si comporti da banca e franchisor insieme. L'unico problema sembra essere che i fruttivendoli lavorino fino a 18 ore e dormano in negozio: in questo caso invitiamo la solerte autrice a interessarsi al mondo della gig economy, della logistica, della grande distribuzione specie nei festivi e nell'agricoltura, dove voucher e nero imperversano. Anche se il padrone non è formalmente un camorrista vecchia maniera.