martedì 2 agosto 2011

Repubblica: attenti alle vacanze fai da te



La storia della donna che ha affittato la sua casa tramite il sito specializzato airbnb e l'ha ritrovata devastata e derubata risale a fine giugno, è arrivata sui giornali americani qualche tempo dopo e qualche giorno fa in Italia, attraverso gli osservatori più attenti del mondo web mondiale.
Repubblica.it arriva oggi dopo più di un mese di ritardo, e fa un sunto sull'avvenuto.
Peccato che, a parte gli inevitabili dettagli sui danni, Repubblica sorvoli i due argomenti più interessanti e dibattuti: il maldestro tentativo da parte di airbnb di ottenere un post benevolente sul blog della donna danneggiata, per contrastare il calo di immagine ottenuto, e la considerazione che gli intermediari sul web consentono l'abbattimento di molti costi per l'utente finale, ma devono necessariamente utilizzare parte dei lauti profitti proprio per dare sicurezza e fiducia all'utente.
L'articolo invece preferisce fare un po' di terrorismo psicologico, con molti lettori in procinto di partire delle vacanze, traducendo i passi più splatter del racconto e ripetendo più volte che casi del genere "si stanno moltiplicando", mentre di fatto se ne conosce solo un altro.
Tutto per arrivare alla conclusione che "i servizi low cost via internet possono essere meno sicuri di quelli tradizionali".
Meglio rivolgersi - non è scritto esplicitamente - ai sicuri inserzionisti che si trovano strategicamente a fianco all'articolo.

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