lunedì 29 settembre 2008

La Stampa: revisionismi banalizzati


Il revisionismo sul periodo fascista e sulla seconda guerra mondiale è un problema molto grave dell'Italia di oggi.
Non si vede quindi perché lastampa.it debba cercare revisionismo dove non c'è: le città di fondazione hanno sempre avuto un interesse per la storia dell'architettura e che i comuni cerchino di raccordarsi soprattutto a fini turistici è comprensibile. Nell'articolo, a parte qualche ironia di troppo, è più o meno spiegato, mentre nel titolo si gioca allegramente con le adunate e il faccione di Mussolini. E intanto il fascismo vero imperversa.

domenica 14 settembre 2008

Repubblica: è caduta un'ostia al papa


In Italia c'è una polemica costante tra chi sostiene che le notizie e dichiarazioni del papa devono essere pubblicate con rilievo perché interessano agli italiani e chi al contrario sostiene che l'importanza data al papa sia troppa.
Questo blog propende notoriamente per la seconda ipotesi. La breve pubblicata da repubblica.it è un esempio di notizia papale che non dovrebbe interessare a nessuno, anche se la performance fantozziana (nel senso del personaggio cinematografico, non del commissario Alitalia) del monsignore che ha fulmineamente raccolto e ingoiato l'ostia caduta può forse strappare una risata.

venerdì 12 settembre 2008

Repubblica: aria fritta su Denise

Si sa che le notizie sui bambini scomparsi suscitano grande interesse. Però occorrerebbe che la notizia ci sia. Repubblica.it ha effettivamente ricordato che le segnalazioni infondate su Denise Pipitone sono state decine, però poi dà grande risalto a quella che sembra essere proprio una di queste.
Secondo l'articolo di ieri la bambina trovata in Grecia parlava perfettamente italiano.

Oggi invece si scopre che non lo parla.

Eppure sarebbe bastato poco per verificare. Ma così, non sarebbe più stato possibile il titolo a effetto.

mercoledì 10 settembre 2008

La Stampa: oggi è la fine del mondo




La paura della fine del mondo ha accompagnato l'umanità nel corso dei secoli e l'esperimento del CERN l'ha solo risvegliata in minima parte.
Il corriere e soprattutto la stampa ci giocano un po', con titoli sparati in home page che difficilmente si troverebbero nelle più austere pagine cartacee, naturalmente facendo pensare che l'esperimento fallisca e crei una catastrofe: di esperimenti riusciti nei laboratori del mondo se ne fanno tutti i giorni.



Insolitamente, in questo caso Repubblica merita un piccolo plauso. Parla dell'esperimento in maniera più misurata, stamattina alle otto addirittura la notizia non era neanche in home page, e, forse involontariamente, con un titolo sulla riduzione dei barili di petrolio estratti, ci ricorda una fine del mondo (come lo conosciamo ora) che avverrà abbastanza con certezza tra una cinquantina di anni se nel frattempo non si troverà una fonte alternativa.


AGGIORNAMENTO ORE 11:

La stampa, vista la tranquillità con cui l'esperimento procede, ha cambiato il titolo apocalittico, ricordandosi che secondo gli esperti non ci sono rischi e, nel tentativo di usare un linguaggio tecnico, infila un terribile "accelleratore" nel sottotitolo.

venerdì 5 settembre 2008

La Stampa: i premi virtuali di Brunetta


Se davvero Brunetta è il ministro più apprezzato nei sondaggi, lo deve, piuttosto che agli inesistenti risultati concreti, alla sua efficace strategia mediatica di bellicosi proclami, improbabili cifre e fortunati neologismi.
Ma la strategia mediatica riesce perché trova giornali disposti acriticamente a fare da megafono.
Ad esempio lastampa.it pubblica come prima notizia in home page che Brunetta premia i meritevoli. Ma l'articolo ci svela che il premio consiste solo nella pubblicazione sul sito del ministero: una (virtuale) pacca sulle spalle. Peccato che i tagli agli stipendi contenuti nel decreto 112 collegato alla finanziaria siano reali.

martedì 2 settembre 2008

Repubblica: la forca mediatica


Paragonabile ai peggiori articoli di libero, questo incredibile articolo della cronaca locale di Genova di repubblica approfitta della prevedibile riprovazione verso un albanese accusato di aver investito e ucciso un giovane italiano per disfarsi di più di duecento anni di dottrina del diritto sul giusto processo e dell'articolo 111 della costituzione.
L'articolista si duole del fatto che Ndoi, l'accusato, debba essere prima processato per reati commessi in Spagna e scontare la pena in quel paese prima dell'estradizione e che "Ndoi avrà la possibilità di consultarsi con il legale che nominerà e concordare una linea difensiva ad hoc. Ma Ndoi - si teme - potrebbe anche dire[...]pur sempre qualcosa che potrebbe ingenerare dubbi sulla sua colpevolezza."
Consigliamo all'articolista di leggere l'articolo 111 della Costituzione Italiana, specialmente i passi seguenti:
Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizione di parità, davanti ad un giudice terzo e imparziale.
Nel processo penale, la legge assicura che la persona accusata di un reato [...] disponga del tempo e delle condizioni necessari per preparare la sua difesa.
Il processo penale è regolato dal principio del contraddittorio nella formazione della prova.